Il Bibi, nome scientifico “Sipunculus nudus”, trae origine dalla parola francese Bibì, che significa "cappellino da signora", per gli americani, invece, è noto come "Verme arachide" (Peanut
Worms), se ne contano in tutto circa 320 specie, tutte marine. Tra queste ricordiamo il Bibi asiatico di colore più scuro e quello veneziano di un rosa tenue.
Si tratta sostanzialmente di un invertebrato affine agli anellini dai cui però si distingue per l'assenza di setole e segmentazione, per la pelle rivestita da una cuticola quadrettata oltre che
per forma e fisiologia notevolmente influenzate dalla vita fossoria.
Il loro habitat, infatti, sono prevalentemente sedimenti fangosi ove formano gallerie, a volte rivestite di muco, gusci vuoti di Gasteropodi, o fessure tra rocce e coralli, ambienti comuni negli
oceani e nel Mediterraneo.
Il corpo del Bibi è munito di una proboscide estroflettibile molto più sottile rispetto al tronco e al cui apice troviamo la bocca circondata da tentacoli e che si muove per mezzo di un sistema
idraulico. Di colore bianco, trasparente da giovane, da adulto è bruno scuro.
Lungo anche 30 cm può scavare buche di 50 cm nel fango e nella sabbia per questo motivo, normalmente, viene pescato con le turbosoffianti, quindi commercializzato come esca per la cattura
di Orate, Saraghi, Mormore e altri pesci "grufolatori". Lo si trova generalmente in vaschette di 5-7 capi da conservare ad una temperatura non inferiore ai 10°C e non superiore ai 16°C.
Adatto per il Surf Casting e per la pesca a fondo, deve essere innescato, a calza o a fisarmonica per il Sarago, su ami a curvatura larga, come gli Aberdeen, e con un piccolo anello per favorire
l’innesco.
Tecnica di pesca: in mare, pesca a fondo dalla costa (Surf Casting); Bolentino in fondali molto alti
Ami: a curvatura larga
Inneschi: intero o a pezzi, a calza o a fisarmonica
Periodo di impiego: tutto l’anno ed in particolare di notte e nei mesi da Settembre a Febbraio